Gli Uccellacci di Focognano
Quello che succede agli animali prima o poi succederà anche all'uomo*.
Estratto da:LA NAZIONE 28.06.2009 (Cronaca di Pistoia)La denuncia del dottor Bolognini, ex Ufficio Igiene: «Dati allarmanti» ,«ASL 3 leggera sull’inceneritore». L’accusa del dottor Bolognini: «Allarme diossina: superati i limiti di legge» di GIACOMO BINI«Censurabile l’operato dell’Usl 3 di Pistoia perché non ha chiesto il divieto di commercializzazione degli alimenti provenienti dalla zona di ricaduta dell’inceneritore, perché ha assolto con troppa leggerezza l’inceneritore di Montale ed ha sottostimato l’inquinamento da diossina».L’accusa, durissima, viene dal dottor Michelangiolo Bolognini, già responsabile dell’Ufficio Igiene della stessa Usl 3, che definisce «sconcertante la gestione del caso Montale». Per questo Bolognini ha proposto al Collegio dei Sanitari dell’Asl, di cui è membro, di esprimere parere negativo sulla relazione sanitaria del 2008 presentata dalla direzione dell’azienda nella riunione del collegio tenutasi il 25 giugno scorso.Secondo l’ex responsabile dell’Ufficio Igiene dell’Asl «i dati delle analisi condotte sulle matrici biologiche, se forniti in modo omogeneo, per singole matrici indagate, mostrano nella loro crudezza una situazione di contaminazione allarmante: su otto campioni di carne di pollo indagati si è riscontrato il superamento dei limiti di legge (anche di 6-10 volte), in cinque casi, con un ulteriore caso quasi al limite; gli unici campioni di carne bovina e carne d’anatra effettuati hanno, anche loro, entrambi, superato i limiti normativi». Tali risultati, secondo Bolognini, possono essere confrontate solo con poche altre situazioni in Italia, «in modo episodico a Brescia e Bergamo, in Campania ad Acerra e più recentemente in Puglia a Taranto e Maglie».Secondo Bolognini la relazione dell’Asl «riprende con molta “leggerezza” una tesi preventivamente assolutoria, quella di Arpat, nei confronti di un impianto industriale privato e questa tesi pregiudizialmente assolutoria comporterebbe, in caso di bonifiche da effettuare e/o di danni da rifondere, il porre a carico della collettività oneri impropri, in palese contrasto con il principio normativo comunitario del “chi inquina paga”». Per Bolognini l’operato dell’Usl 3 è «censurabile» per «la mancanza di proposte di atti ordinativi formali di divieto di commercializzazione e di utilizzo degli alimenti provenienti dalla zona interessata dalla ricaduta, da far effettuare, come prevede la legge, alle autorità sanitarie dei territori interessati. Tali atti – continua Bolognini – non sono stati effettuati nemmeno per gli allevamenti di provenienza degli alimenti risultati contaminati, permettendone, di fatto il loro utilizzo a scopo alimentare.*Titolo tratto dalla lettera di Capo Sealt, tribù Duwanish al Presidente degli Stati Uniti,Franklin Pierce,1855.http://www.tatankaweb.it/home%20italiano_file/il%20cerchio%20di%20tatanka/lettera%20capo/lettera%20con%20frame.htmGli Uccellacci di FocognanoEtichette: quello che succede agli animali